Intervento del Sindaco di Crema alle benemerenze civiche

8 Giugno 2019
Tipo articolo: 

Crema - Sala del Consiglio comunale – 8/06/19. Consegna delle civiche benemerenze. Intervento del Sindaco di Crema, Stefania Bonaldi

 

Cari ragazzi e ragazze e cari tutti, benvenuti nella Sala del Consiglio del Comune di Crema, che è anche la vostra Casa, avete già preso dimestichezza l’altra sera, vorrei che la sentiste tutti davvero come una casa comune.

In questi mesi siete stati invitati in tanti posti importanti, pochi giorni fa eravate addirittura dal Papa, prima in Regione Lombardia, dal Ministro Salvini, dal Ministro Bussetti, alla Festa dei Carabinieri a Milano, anche a vedere l’Inter e al Concerto di Fedez. Non ci pareva giusto, e poi ve lo avevamo promesso, non avervi anche qui con noi, dirvi che siete stati bravi e dirlo nel cuore della vostra città, che ha seguito tutto ciò che è successo e trepidato con voi e le vostre famiglie. E spero ne abbiate sentito la vicinanza e l’affetto.

Vi diciamo che siete stati bravi e anche coraggiosi, preferiamo non usare il termine “eroi”, forse usato un po' a sproposito in questa “brutta storia a lieto fine”.

Siete stati bravi perché ci avete fatto riscoprire il valore e l’importanza di una parola vecchia e un po' dimenticata, la parola COOPERAZIONE. La cooperazione è alla base di ogni progresso umano, di ogni evoluzione, perché l’essere umano appartiene ad una “specie cooperativa”, un po' come le api e le formiche, anche se ovviamente più evoluta. Su quel pullman ognuno di voi ha adottato un comportamento cooperativo, solidale. Non avete pensato ognuno per sé, ma ciascuno ha pensato anche agli altri, se ne è fatto carico, e questo è emerso da tanti gesti che avete compiuto. Vi siete salvati proprio per questo e, so che ve lo ho già detto, ma le parole di Guglielmo al ministro Bussetti sono la chiave per leggere tutta questa storia. Vi ricordate? Guglielmo ha detto: “Su quel pullman ci siamo salvati perché eravamo 51 e ci siamo aiutati, magari se fossimo stati 50 non sarebbe andata a finire così”. Perché ognuno di voi ha fatto la sua parte”.

Ci avete fatto riscoprire questo senso del gruppo, questo valore dello stare insieme, questa forza della squadra, questo sentimento sociale, che poi ha contagiato i vostri genitori, che hanno iniziato a confrontarsi fra loro su come tutelarvi e starvi vicini, i vostri insegnanti e la scuola, fra loro e con le famiglie e anche un po' tutta la nostra Comunità, che si è stretta intorno a voi, ha cercato di fare “rete” e offrire vicinanza e aiuto, per darvi strumenti per gestire il trauma che avete subito.

Oggi è un giorno di festa, so che usare la parola “trauma” può sembrare inopportuno, però lo voglio fare. Perché ogni tanto in questi mesi ho avuto l’impressione che qualcuno da fuori, non voi, non i vostri genitori, non la scuola, badasse di più allo “spettacolo” che non a ciò che avete vissuto. A chi vi vuole bene invece interessa ciò che avete vissuto. Anche l’altra sera, quando ci siamo visti qui tutti insieme con le psicologhe e i vostri genitori, abbiamo capito che in realtà la “brutta storia a lieto fine” ha segnato la vostra vita, ha lasciato una impronta, e che alcune situazioni sono ancora in grado di procurarvi ansia, paura, tensione, persino panico. È normale che accada e non va banalizzato.

Abbiamo però anche capito che vi sono stati consegnati alcuni strumenti, alcuni trucchi, alcuni antidoti, per gestire questi momenti e lo stesso è avvenuto per i vostri genitori ed insegnanti, quindi “il nemico è accerchiato” e ci sono tutte le condizioni per superare questa storia e il disagio e lo stress che ancora portate con voi.

Certo, sarebbe stato meglio che questo fatto non fosse mai accaduto, nessun ragazzino della vostra età dovrebbe vivere momenti di terrore come questi, ma mi pare che comunque tutto questo abbia donato a voi, ai vostri genitori e ai prof, ma anche a me, agli assessori e ai consiglieri comunali che sono qui e che hanno seguito questa vicenda, degli apprendimenti importanti, primo fra tutti che ci si salva insieme e che il coraggio, e voi ne avete avuto tanto, cresce quando si è liberi e si è insieme. Liberi, non ingessati da valutazioni troppo razionali, creativi, capaci di usare testa e cuore, ed in gruppo, perché il gruppo dà forza e coraggio. Ecco il senso della medaglia che vi consegniamo, che sintetizza questi pensieri.

Un grazie carico di riconoscenza ed affetto va anche ai vostri prof di ginnastica e alla mitica Tiziana, loro, a differenza vostra, che avete realizzato solo poi ciò che avrebbe potuto succedere, lo hanno capito subito, ma hanno saputo consolarvi, rassicurarvi, mantenere calma, mentre dentro di loro si agitavano pensieri brutti e preoccupati. Han fatto da schermo, sono stati adulti con la A maiuscola.

E con loro grazie a tutta la Scuola, che si è trovata a gestire una emergenza prima inimmaginabile, e guardate che non è facile, la tenuta, in queste situazioni, e anch’essa ha reagito con grande spirito di corpo e senso di comunità. E grazie alla Dr.ssa Longari del Servizio N.O.T. della Prefettura, che voi già conoscevate e che subito ci è stata vicino ed ha seguito fin dalle prime ore affannate l’evoluzione dei fatti, così come l’assistenza psicologica messa in campo dopo.

E infine grazie a tutte le FFOO intervenute, che qui oggi abbracciamo virtualmente. La loro presenza ed il loro intervento ci hanno fatto capire quanto siamo fortunati ad averli come “angeli custodi”. Loro vegliano sulla nostra sicurezza, molto spesso prevengono i crimini, e noi quasi non lo sappiamo nemmeno, altre volte sono costretti ad intervenire quando i comportamenti sbagliati e i fatti brutti sono già accaduti, e allora gestiscono l’emergenza. Qui hanno mostrato lucidità, freddezza, competenza ed umanità davvero encomiabili.

Mi hanno detto che molti di voi da grandi vorranno fare i carabinieri o i poliziotti, oppure gli psicologi, il cui aiuto è stato pure prezioso, lo abbiamo visto l’altra sera. Mi fa molto piacere, sono mestieri meravigliosi e hanno una forte carica pro sociale, cioè orientata agli altri, al prossimo. Mi auguro sarà davvero così, così come nel mio cuore mi auguro che qualcuno di voi fra qualche anno voglia fare anche il sindaco o il consigliere comunale… non ditemi subito di no. Pensateci!

Grazie a tutti voi, lo dico da sindaco, ma anche da cittadina e da mamma, la vostra storia e il vostro comportamento ci hanno insegnato un sacco di cose, tutte belle e cariche di speranza per il nostro futuro!

Ora vi consegneremo le medaglie, consegneremo gli attestati di riconoscenza agli altri protagonisti e poi faremo una bella merenda, poi spegneremo i riflettori su questa storia, ci aiuteremo un po' tutti e per fortuna anche le vacanze scolastiche ci verranno in soccorso! Buone vacanze e, mi raccomando, qualche futuro sindaco deve uscire dalle vostre classi!